venerdì 28 aprile 2017

Mal d'Africa




Nel 2010 Giovanni, per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno, organizzò l’ascesa del Kilimanjaro con alcuni amici. Da allora l’Africa occupa una parte importante del suo essere.

Avevo sentivo parlare del mal d’Africa, ma non avevo idea di quanto si radicasse nell’animo delle persone. Giovanni, a mio avviso, si contiene un po’. Tuttavia, appena gli si presenta l’occasione, parla della sua esperienza con nostalgia e compiacimento.
Ogni due mesi, a suo nome, ci viene recapitata una rivista dal titolo Africa, più eloquente di così…
Un regalo di Davide che, con la moglie Rita, è stato uno dei componenti della spedizione e la cui amicizia, da quel viaggio, si è sempre più approfondita. Anche Rita e Davide soffrono di Mal d’Africa, loro ne soffrono con maggior gravità rispetto a Giovanni.
Sfoglio e leggo la rivista anch’io che non soffro del mal d’Africa. Gli articoli contenuti ne fanno una rivista di attuale interesse.
Prediligo la sezione “In vetrina” dove trovo la pagina glamour, quella dedicata agli eventi, all’arte, ai sapori, alla solidarietà, ai libri, alla musica, ai film, ai viaggi, al web e, per finire, quella denominata Bazar, la mia preferita. Qui si trovano prodotti artigianali, cosmetici, stoffe, caffè, spezie, abbigliamento, il cui ricavato va interamente ai progetti delle varie associazioni che promuovono il lavoro di uomini e donne delle varie etnie africane.
Tra queste pagine ho trovato i bottoni in argilla e pietra dura di Incomparable, la cui attività conta sul lavoro di trenta dipendenti, tutte donne sudafricane, che realizzano e dipingono a mano questi bottoni che sono delle vere e proprie opere d’arte. Ho acquistato qui le tre serie delle foto.
Ho in programma di fare…beh, questo sarà il tema di un altro post.

La cena di Elzy

Borse, che passione!

Giochi geometrici



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