sabato 11 giugno 2016

Questi miei 50 anni



“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”
(Gabriel Garcia Marquez)



“Un giorno, mia cara, avrai 50 anni e questo accadrà l’undici giugno duemilasedici…”
È successo tanti anni fa e questa data era così lontana da sembrare irreale.
Invece eccoci. I tigli diffondono il meglio della loro essenza, il frumento è maturo nei campi, i prati son punteggiati dei mille colori dell’estate e quella data è arrivata, la profezia si è avverata e oggi per me è un giorno come tutti gli altri, solo un po’ più speciale...

Per dirla tutta, tanti anni fa, a quella frase iniziale era stato aggiunto “…io non ci sarò più, ma tu ricorderai quel che ti dico e tirerai le somme”. Era l’amica più anziana che ho a parlare, che è ancora in vita e la scorsa settimana ha compiuto  ben 94 anni.
Già, la profezia si è avverata. Io sono arrivata al compimento del mio 50esimo compleanno più fresca di quanto lo fosse lei alla mia età, ed era questo l’augurio che allora mi faceva; e lei è ancora in vita, con una memoria che batte la mia e un’intelligenza tale che, per lei, il Bartezzaghi è solo un banale giochetto di parole.

50 anni…che numerone!
L’eterna ragazza perennemente insoddisfatta di qualcosa, in un battibaleno, eccola catapultata nell’età in cui non si attende più di fare il giro di boa. Non è che mi suoni così bene questo numero, ma non posso farci nulla. Non esiste una protesi per l’età, e quei vani ritocchi che promettono di farti rimanere giovane non mi interessano, perché spesso fanno sembrare più alla caricatura di noi stessi che a quello che siamo stati realmente. Tanto più che io, tutti questi anni non me li sento… Ehm… quasi… Diciamo tranne quelle volte che litigo con certi malesseri mai sentiti prima che poi passano e ritorno ad essere frizzante come sempre.
Quindi, accetto la sfida e giro la ruota: quando arriverà il momento che, oltre a sentire i miei anni, sentirò anche quelli dei vicini di casa, mi adeguerò come del resto ho sempre fatto, perché è così che si fa, no? Ci si adegua se non esiste soluzione migliore. Per adesso il problema è ancora governabile.

Cosa ho fatto in tutti questi anni?
50 sono un bel bagaglio di vita! A volte mi sembra di aver fatto un bel niente… Ma sì, certo, qualcosa ho fatto, sarò mica così matta da regalare i miei anni alla gloria accettando in cambio di invecchiare inutilmente!
La vita, la mia vita, è sempre stata accanto a me, minuto dopo minuto, sempre insieme. Gli amici, gli affetti, gli amori. Gli studi, il lavoro, il volontariato. La famiglia, i valori. Ogni luogo, ogni conquista, ogni perdita. Questo è un po’ il sunto della mia vita.
Ho conosciuto il dolore per la scomparsa prematura di persone molto care e ho gioito  per aver stretto tra le braccia nuove vite venute al mondo.
Ho imparato che invecchiare non è un dramma, ma una grande opportunità e possiamo beneficiarne solo vivendo. Molti sono stati privati precocemente di questa opportunità e io mi sento fortunata.

Molte cose che ho vissuto non erano attese e tante altre sono state delle piacevoli improvvisate. Quel che a 20 anni immaginavo fosse il mio futuro in realtà si è rivelato essere una fantasia; ma spesso la realtà ha superato l’immaginazione e la mia vita, in certi casi, è stata un cammino su strada piana e asfaltata.
A volte, invece, la salita mi ha spossata a tal punto da non riuscire a vedere più in là del mio naso. Però tutto passa. I momenti difficili aiutano a superare le paure. Bisogna attraversare le avversità per lasciarcele alle spalle; non è passandoci accanto che si superano gli ostacoli.

Così a 50 anni scopro di essere anche un po’ saggia. Ho superato la timidezza e ho acquisito una certa padronanza su di essa. Mi sono ripresa quella parte di autostima che molte volte ho calpestato per colpa della mia insicurezza. La bambina che era in me è ancora lì, seduta sul gradino della porta, che legge una fiaba quando ne ha voglia; che ride per un nonnulla senza trattenersi, proprio come quella volta in chiesa; che colora la propria vita a tinte vivaci, perché più si va in là con gli anni, più tutto ci è concesso, anche qualche stravagante tinta vivace.

Cosa augurarmi per il futuro?
Vorrei essere così impegnata a vivere a 100 all’ora da non accorgermi del tempo che passa, quindi di non avere nemmeno il tempo per lamentarmi del destino. Vorrei che sia esattamente ciò che deve essere, avere la forza di superare le avversità e l’intelligenza di non sciupare nemmeno un attimo del mio tempo. Soprattutto, spero che mi sia dato di vivere in salute con un buon paio di freni inibitori per quando e se ne avrò bisogno. In fondo non servono molti mezzi per costruire la felicità: essere felici è uno stato d’animo che non ha nulla in comune con ciò che si possiede.  

Questo è il significato che attribuisco quando dico BUONA VITA che oggi auguro a me stessa.




3 commenti:

  1. Tantissimi auguri Marinella! I tuoi 50 li porti egregiamente :)

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    1. Grazie Angela, è un bel complimento. Se penso che mia nonna aveva la mia età quando mi ha presa tra le braccia la prima volta, mi vengono i brividi...io, nella testa ho ancora la scemenza dei 20 anni e credo che vi rimarrà ancora per un po' di tempo!
      Ciao, un abbraccio grande

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  2. ma cari auguri cara Marinella!che bello questo tuo post! eh si 50 anni è un'età che si presta ai bilanci ... io se mi fermo a pensare alla ma età mi sento "strana" e mi dico: ma no, non posso avere questi anni!!! ah ah ah...poi invece li sento eccome! saggia non credo di essere ancora purtroppo e la mia autostima è sempre bassina ... ti mando un grande abbraccio e spero di vederti prestissimo

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