lunedì 6 giugno 2016

Partire e ritornare. Racconti di viaggio davanti a un clafoutis.



Foto di Giovanni Fonio


Gio è ritornato dal suo viaggio. Ormai è una costante che ogni anno si prenda del tempo per sé da dedicare a un trekking o a un percorso in bici. Ad ogni suo ritorno, mi piace ascoltare le sue esperienze, e qual è il modo migliore per festeggiare il SUO rientro se non che trovarsi davanti al MIO dolce preferito?


Gio ha tante cose da raccontare. Già all’aeroporto sono iniziati i primi resoconti e andrà avanti così non si sa per quanto tempo. Le sue narrazioni iniziano sempre con qualche particolare che gli viene in mente per caso e poi si allargano fino a descriverne i dettagli più piccoli. È ancora troppo presto, però, perché entri in questa fase. Il suo raccontare è come il lavoro dello scrittore: prima mette giù una stesura breve in cui racconta la trama della storia, poi l’arricchisce con le sfumature. E io aspetto proprio quel momento lì, perché è quello che mi affascina di più.

Intanto assaggiamo il mio dolce preferito: il clafoutis alle fragole, un dolce di cui ne sono vergognosamente golosa. Lo preparo con le fragole, le ciliegie, le pesche, con la frutta sciropposa in generale e mi piace in ogni sua variante. È facile, poco impegnativo, il suo sapore è quello dell’estate, che ancora non è decollata, ma c'è tempo...




Questa ricetta è della mia amica Roberta Sapino, curatrice del blog  “LeChat Egoiste”, nonché illustratrice e redattrice della rubrica “In mansarda con LaRoby”  su “Fiorfiore in cucina”, rivista mensile con diffusione limitata ai punti vendita Coop. 


Illustrazione di Roberta Sapino


“Lavate, asciugate e tagliate le fragole a metà. Sbattete le uova con lo zucchero, poi aggiungete la farina setacciata e mescolate bene. Unite a filo il latte e la panna, sempre mescolando, e aggiungete l'essenza di vaniglia. Ungete con un po' di burro una pirofila da forno o una padella di ghisa adatta al forno, disponete le fragole sul fondo, poi versatevi sopra il composto. Cuocete per 40 minuti circa a 180°C, fino a quando la superficie comincerà a diventare dorata. Una volta raffreddato, il vostro clafoutis potrà essere spolverizzato generosamente con zucchero a velo.”

Divorato questo clafoutis dovrò preparare qualcosa che prenda per la gola il narratore e, forse, non sarò così brava, perché la crostata alla ricotta, il suo dolce preferito, non mi è mai entrata in simpatia, tant’è che devo mettermi alla ricerca di una ricetta golosa, facile e poco impegnativa. 
CERCASI CONSIGLI DISPERATAMENTE.



2 commenti:

  1. Favoloso il tuo clafoutis reso ancora più buono dai racconti di Gio ... Sono queste le differenza che rendono speciali i nostri piatti: la condivisione con chi amiamo. Un grande abbraccio

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