giovedì 12 maggio 2016

Piccoli lussi


Foto by Pirpy



È  un periodo che sono attratta da quei piccoli accessori futili da cucina.
La scorsa settimana sono entrata in un negozio di casalinghi. Tutta colpa di un volantino. Ho curiosato qua e là, mi sono riempita per bene gli occhi di cose belle e, alla fine mi è scappato l’acquisto. Una cosa utile, una cosa futile e una cosa frivola: un pacco da 6 appendiabiti in legno laccati di bianco (che quando ne cerco uno libero, non c’è mai), una confezione di 3 portabustine di tè (per deporre la bustina intrisa quando la tolgo dalla tazza) e…udite-udite… un mini frullino elettrico per montare il latte (ha-ha! Adesso ci viziamo…)


Già, ho deciso di coccolarmi un po’ in questi giorni e al mattino inizio la giornata con un bel cappuccino vegano, zero caffeina. Non che sia vegana, però certi mangiarini li trovo interessanti e sfiziosi. Il mio cappuccino del mattino, che ha una schiuma densa da fare invidia a quello del bar, è vegano perché, a causa di un’intolleranza al lattosio, piuttosto di bere un latte che non è più latte, preferisco il latte di soia, di mandorle o di riso che, contrariamente a quel che vogliono farci credere, sono molto buoni e nutrienti.
L’unico inconveniente è che quello di riso e di mandorle, che al palato sono i migliori, non montano, perché a differenza della soia, questi due prodotti non contengono la lecitina, che favorisce la miscelazione dei liquidi che contengono i grassi.
Aggiungo che il mio cappuccino è a zero caffeina perché, incuriosita dalle chiacchiere tra due donne, ascoltate un po’ di tempo fa, nella sala d’attesa dell’oculista, ho provato a convertirmi alla cicoria e dal momento che, come sostituta del caffè, non ha storia, l’ho provata nel cappuccino e il risultato è delizioso.
Questa non è una ricetta vera e propria, perché per fare un cappuccino non è che ci voglia la laurea di Master Chef; però alcuni accorgimenti vanno fatti. Intanto quella bevanda fatta con la cicoria, che non me la sento di chiamare caffè, la preparo con una normale caffettiera e, mentre aspetto, riscaldo il latte di soia in un bricco. Quando ha raggiunto una temperatura  accettabile, lo monto e qui entra in gioco il mio nuovo frullino. Per la verità, emette un sibilo simile al trapanino del dentista, ma il risultato è straordinario: una schiuma densa e compatta, come se fosse panna montata!

Foto by Pirpy

Verso il mio latte nella tazza, con tutta la schiuma; quindi aggiungo il caffè direttamente dalla caffettiera che, con un po’ di esercizio, ho acquisito una certa esperienza, così da ottenere un cappuccino artistico come quello che fanno in certi bar.
Dolcificando a piacere andrà cancellata l’opera d’arte, ma il vostro palato vi ringrazierà e si metterà a disposizione per la prossima degustazione.
Questi sono piccoli lussi a poco prezzo, che potrete concedervi tutte le volte che vorrete, standovene tranquillamente in pigiama a casa vostra oppure offrendolo alle amiche in una delle famose riunioni tra zabette. Il successo è garantito.

(Frullino “Mini Multi Mixer” € 3,99 acquistato da “Casa”)


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