martedì 13 gennaio 2015

Una tazza piena di...



Almeno cinque volte al giorno, la mia tazza si riempie di qualcosa di buono, un po’ per vizio e un po’ per una corretta abitudine. Spesso, nemmeno mi rendo conto: riempio il bollitore di acqua e poi qualcosa da metterci dentro lo trovo sempre.

La mia tazza inizia a riempirsi al mattino presto di un infuso di frutti. Mai solo tè, perché trovo che sia la causa di acidità di stomaco durante la mattinata. Ho sperimentato un mix di frutti di bosco che trovo molto gradevole: fragoline, lamponi, ribes rossi, more e ciliegie che, oltre tutto, sprigionano un piacevole profumo zuccherino che fa bene allo stato d’animo di quando, appena alzata, non è dei migliori.

A metà mattina, ecco il vizio al quale difficilmente riesco rinunciare. Un vizio iniziato anni fa con la mia primissima esperienza lavorativa: il cappuccino. Mi scatta qualcosa nella testa al quale non riesco mai dire di no. Ovunque io mi trovi, qualunque cosa io stia facendo, ad un certo punto una vocina mi sussurra (all’orecchio o allo stomaco?) che è ora del cappuccino.
In ufficio quello della macchinetta (che non è per niente male!); in giro, faccio sosta al bar; a casa, me lo preparo con uno strumento, vecchio come i datteri, chiamato  “Creamer Roma” di Frabosk, un regalo ricevuto tanto tempo fa, che monta il latte in modo divino, trasformandolo in sofficissima schiuma da prendere rigorosamente col cucchiaino, a meno che si punti ad avere due baffetti bianchi all’estremità della bocca. Eccolo qui.

Creamer Roma - Frabosk

 Non può mancare, invece, il caffè del dopo pranzo. Abitudine? Vizio? Chiamatelo come volete: al caffè del dopo pranzo non rinuncio.
Con un cioccolatino fondente, seduta sul divano…grazie!

Alle cinque è l’ora del tè. Questa volta la mia tazza si riempie di tè nero, “il tè” per eccellenza. Non verde, non bianco. Ma quello dal tipico gusto forte, dove aggiungere una scorzetta di limone per aromatizzarlo un po’.

Concludo la giornata con una tisana. A questo punto, ogni sera, la mia tazza si riempie di bevande diverse, a seconda dell’umore, della voglia e dell’orario in cui la preparo. Appena dopo cena  mi piace assaporare una bevanda digestiva a base di semi di finocchio; ma molto spesso, mi perdo a leggere, a scrivere o a guardare qualche film in tv; insomma tiro tardi e, passata l’ora della digestione, mi va di riempire la tazza con un mix, preparato da un bravo erborista, con fiori di camomilla, pezzetti di mela, frutti di rosa canina, foglie di verbena, frutti di ribes nero, petali di fiori d’arancio, fiori di tiglio e petali di fiordaliso. Il risultato è una tisana rilassante che concilia il sonno e buona perché sa poco di camomilla.



Ah, ecco…dimenticavo… senza zucchero! Infusi, caffè e tè, tutti senza zucchero, per sentirne l’aroma; invece nel cappuccino due cucchiaini o una bustina lo gradisco, sempre.

E la cioccolata?

Potevo forse dimenticare una tazza piena di cioccolata? Certo che no! Ne gusterei una al giorno, se potessi, al posto del tè delle cinque. Ma il mio metabolismo ha rallentato il ritmo con il passare degli anni.e io mi sono adeguata. Non rinuncio, però…Credo di averne il diritto una volta ogni tanto! 
Mi concedo una tazza di buona cioccolata (ma di quella proprio buona eh…!) solo di ritorno da una lunga e fredda passeggiata in montagna.