by Pirpy |
Stamattina lo zampone del gattone
mi ha lasciata senza colazione.
Avevo preparato un clafoutis,
l’altra sera, soprattutto per smaltire una certa quantità di piccole prugne
gialle, dal vago sapore di albicocca, grandi poco più delle ciliegie. Un
clafoutis di poche pretese, la cui ricetta l’ho scovata su un libro un po’ vecchiotto di ricette
provenzali, sebbene l’origine di questo dolce sia la regione
del Limousin, dove, secondo la tradizione, veniva preparato con le ciliege
selvatiche intere, ed era il pasto dei contadini durante il taglio e la
raccolta del fieno.
A dire la verità un clafoutis
preparato con frutta diversa dalle ciliegie prende il nome di flognarde; ma non
me la sento di chiamarlo così per non passare per la saputella che vuole sempre
mettere i puntini sulle “i” . Però, intanto, ve lo dico…
Insomma, chiamatelo come volete,
sta di fatto che mi era uscito anche buono. Ieri mattina il gattone ed io
abbiamo fatto una bella colazione e, dal momento che ne era avanzato, l’ho
messo al fresco per la colazione di questa mattina.
Per fare questo dolce, ho fatto
bollire il latte con la stecca di vaniglia e l’ho fatto intiepidire.
Intanto ho lavorato insieme le
uova, lo zucchero ed il sale, fino ad ottenere una crema abbastanza
consistente; poi, poco alla volta, ho aggiunto la farina setacciata, quindi,
dopo aver tolto la stecca di vaniglia, ho incorporato il latte. Ho imburrato
una tortiera dal diametro di 28
cm , ho sistemato sul fondo le piccole prugne intere, poi
ho versato sopra il composto la crema. Ho messo il tutto in forno ben caldo, a
metà altezza e ho cotto per 30 minuti a 200 gradi. Prima di servire, ho
spolverato con lo zucchero a velo.
Siccome ieri sera sono stata
invitata a cena in un famoso agriturismo nel milanese, il gattone, chissà,
magari si è sentito un po’ solo e si è consolato con il dolce; resta il fatto
che, stamattina, dopo aver poltrito un po’ più del solito, scendo in cucina per
la colazione e trovo la pirofila vuota; non solo: tirata a lucido, come se il
gattone si fosse anche divertito a leccarne il fondo!
Che delusione!
Mentre ero sotto le lenzuola,
contando i minuti per alzarmi, perché stamattina non avevo proprio voglia di
mettermi in piedi, pensavo al mio clafoutis e sentivo l’acquolina in bocca e
quel pensiero mi ha invitata ad “alzare l’ancora e salpare verso un nuovo
giorno”…
Lo zampone del gattone ha colpito
ancora lasciando il segno come Zorro. Per farsi perdonare mi ha lasciata la tavola
apparecchiata con ogni bendidio trovato nella dispensa: dalla confettura di
ciliegie alle fette biscottate, dal sofisticato biscottino con le mandorle al
frollino con il mele. E in un angolo del mobile, un cestino colmo di mini
prugne belle mature…
Che ruffiano, il gattone e che
goloso!