venerdì 30 agosto 2013

Errata corrige


Foto by EmmePi



A pagina 16 del settimanale NovaraOggi dell’edizione odierna, una foto mi ritrae di fianco all’articolo scritto da Ester Milani, in seguito ad un’intervista avvenuta lo scorso lunedì.

martedì 27 agosto 2013

R come RITORNO

Foto by Google




“Amo le rondini perché,
 con il loro volo leggero e veloce
 e con il loro istinto infallibile per la direzione,
 sembrano voler invitare al viaggio.
Soprattutto le amo perché partono e poi ritrovano la strada del ritorno.”

(Anna Maspero)



È incredibile come, una vota ritornata a casa, certe abitudini, certi suoni, certi profumi resi miei durante il viaggio, vengano subito a mancare.
Si comincia col guardare l’ora e a pensare a che cosa si stesse facendo, a quell’ora, nei giorni precedenti.
Poi si svuota la valigia e tra gli abiti spiegazzati, capitano tra le mani le cartoline, i libri, gli oggetti che evocano speciali momenti e attraverso i quali si cerca di rimanere ancora un po’ in vacanza.
Si scaricano le foto, si guardano i particolari e, attraverso le immagini, sembra che tutto sia ancora lì, come ieri.
In seguito subentra la quotidianità, la normalità dei giorni; quelle cose, solo nostre, che contraddistinguono la nostra appartenenza a qualcosa.

Del resto, se non fosse così, non si apprezzerebbe nemmeno la parentesi di un solo giorno diverso da tutti gli altri.

domenica 25 agosto 2013

Q come QUO VADIS?


Foto by EmmePi


“Solo quando non so dove andare
so che arriverò da qualche parte.
Solo quando ho una meta
so che non arriverò mai”

(Maurizio Maggiani)



Non è sbagliato il pensiero di Maggiani. Quante volte senza avere una meta precisa abbiamo scoperto luoghi meravigliosi e, al contrario, quante volte abbiamo desiderato di andare chissà dove senza mai aver avuto la possibilità di arrivarci. Eppure andiamo. Sempre. Ovunque.

mercoledì 7 agosto 2013

O come ORIZZONTE

Foto by EmmePi

“La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze,
e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in costante cambiamento,
del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso.”

(Emile Hirsch)



“Tutti abbiamo lo stesso cielo, ma l’orizzonte – reale e metaforico – è per ciascuno diverso, sedimentato nei propri geni attraverso la familiarità con i paesaggi che ci hanno visto crescere.
Il mio non è l’orizzonte a 360° dei marinai. Non è nemmeno quello aspro dei montanari, con alte pareti di roccia a ostacolare lo sguardo e il cammino. Non è quello pianeggiante dei nomadi del deserto, una linea che sembra spostarsi sempre in avanti, dando la sensazione di non arrivare mai. Il mio orizzonte è una linea morbida di boschi e colline, che lascia libero lo sguardo di vagabondare, ma, escludendo l’ultimo orizzonte, lascia che la mente sogni interminati spazi al di là di quella (1)



(1)     G. Leopardi, L’infinito



martedì 6 agosto 2013

N come NOSTALGIA

Foto by EmmePi



“Avere casa è un bene
dolce il sonno sotto il proprio tetto
figli, giardino e cane.
Ma certo appena ti sei riposato dall’ultimo viaggio
la lontananza ti insegue con nuove lusinghe.
Meglio è soffrire la nostalgia di casa
e sotto le stelle, solo,
riposare con la propria melanconia.

(Hermann Hesse)



Nostalgia. Voglia di “tornare” o di “tornare a casa”

Un buon viaggiatore non dovrebbe avere nostalgia dei luoghi, ma non è facile provare distacco per i posti, le cose e la gente che s’incontra, anche se nulla è per sempre e niente ci appartiene sul serio.
Quando si parte è indubbiamente un momento non facile, anche se gl’incontri saranno frequenti e nasceranno nuove conoscenze; però questi sono generalmente temporanei e presto ci si deve abituare ad un nuovo distacco.

C’è anche la nostalgia che ci assale al ritorno. Nostalgia di nuovi orizzonti, dei luoghi non visti e di strade che vorremmo ancora percorrere; quella nostalgia che pur essendo legati a luoghi e affetti, ci fa percepire il nostro ambito troppo stretto e limitato.

Forse però, la vera nostalgia, è solo quella che provano gli emigrati, quelli che il lavoro li allontana da casa, e quando il pensiero vaga fino a dove vivono i figli, ecco che la malinconia li assale, serra loro la gola e le lacrime prendono il sopravvento.

Per noi schiavi del benessere, può fare solo bene, ogni tanto, mettere una distanza tra noi e la nostra casa, per apprezzare meglio il ritorno alle comodità che per abitudine diamo per scontate.







lunedì 5 agosto 2013

M come MUSICA

Foto by EmmePi



“Chi fermerà la musica…”
(pooh)

“Impossibile in poche righe parlare di musica, una delle massime espressioni dell’identità di un popolo. Solo un consiglio: se non sapete che souvenir mettere nella valigia del ritorno, scegliete un CD di musica etnica, è il modo più semplice ed immediato per riportarsi a casa il sapore dei luoghi e rievocare emozioni e sensazioni del viaggio. E questo è vero non solo per i paesi lontani, ma anche per la vecchia Europa, ricca di sonorità tradizionali, dalla musica celtica al flamenco andaluso, dal fado portoghese alla musica zigana dei Balcani”
(Anna Maspero)

sabato 3 agosto 2013

L come LETTERATURA

I miei appunti di viaggio


“Prendo il libro fermo alla piega, mi rimetto alla sua andatura, al respiro di un altro che racconta.
Se anch’io sono un altro è perché i libri più degli anni e dei viaggi spostano gli uomin.i

(Erri De Luca)

Già i nostri predecessori hanno cercato di descrivere il paesaggio che li circondava prima con semplici disegni, poi con appunti sempre più dettagliati; era inevitabile che il viaggio in sé stesso sia diventato nel tempo il racconto di affascinanti avventure.
Se pensiamo ai vari diari di viaggio, ai giornali di bordo, autobiografie, articoli e narrazioni impreziositi da disegni acquerellati, si arriva in fretta a pensare ai veri e propri capolavori della letteratura. Partendo da Marco Polo e passando dalle avventure di famosi esploratori, ben presto ci si imbatte nei racconti di Kipling, fino alla narrativa moderna di Fosco Maraini, gli articoli di Tiziano Terzani, le raccolte di Walter Bonatti, per non dimenticare Emilio Salgari che, pur non essendo un esploratore, ha viaggiato per il mondo con un’incredibile fantasia non spostandosi mai dalla propria scrivania.
Opere meravigliose che diventano preziose testimonianze; traducono in parole l’esperienza, a volte anche drammatica, di chi ha viaggiato e aiutano noi lettori a ripercorrere, oggi, gli stessi itinerari, riconvertendo i loro racconti in immagini e sensazioni e facendoci rivivere le emozioni anche a distanza di tempo.

“È  solo viaggiando che le immagini create dagli scrittori da mentali diventano fisiche, che i nostri sensi percepiscono odori, suoni e sapori, che la nostra mente prova attrazione, meraviglia o repulsione, che la nostra anima si arricchisce di nuove percezioni e il nostro spirito si apre a nuovi orizzonti” (Anna Maspero)