lunedì 9 dicembre 2013

Sarà un arrivederci, il mio...

A settembre, all’interno della copertina della prima copia di “Ambrogina, zanzarina sottozero” scrissi queste parole:


Alla Signora Edda,
mia maestra delle elementari e mia maestra di vita:
un sincero Grazie
per aver sempre creduto nelle potenzialità dei suoi alunni
e, soprattutto, in quelle di una timida bambina
del banco in seconda fila.

Con il cuore

È grazie alla Signora Edda se ho pubblicato il mio racconto: dopo averlo letto, con entusiasmo è sempre stata la mia sostenitrice Nr. 1.

Oggi, con il cuore gonfio di tristezza, trascrivo le stesse parole per ricordarla nel giorno del suo distacco e aggiungo che il mio non sarà un addio, ma un arrivederci, perché so che, ogni qualvolta io ne senta il bisogno, ho la certezza che lei sarà sempre lì al mio fianco, pronta a sostenermi come sempre.

3 commenti:

  1. " D........ricordati che ti voglio bene". Mi diceva sempre al momento del commiato dopo le nostre chiacchierate...

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    1. Rimaneva sulla porta di casa a guardarmi mentre m'incamminavo verso la macchina e ad un certo punto mi chiamava; mi voltavo e lei con il braccio alzato mi salutava e mi diceva: "Ricordati che ti voglio bene...non dimenticarlo". Sempre, ogni volta, tranne l'ultima...

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  2. Non avevo ancora 6 anni, quando lessi il primo libro della mia vita " Il mago di Oz ". Me lo aveva regalato Lei

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