martedì 15 ottobre 2013

Mondo ladro


D'ora in avanti il posto della bici sarà lassù...


Avrei voluto parlare dell’incontro con Corrado Augias, al Teatro Piccolo Coccia di Novara e della presentazione del suo libro, Inchiesta su Maria. Avrei voluto parlare della sua ricerca, sulla vita e sul mito della Madonna, che ha pubblicato con l’aiuto del prof. Marco Vannini, studioso di mistica e di storia delle religioni. Invece…

Invece mi tocca parlare di un problema attuale, ben più grave di quello di sapere che della Madonna, i Vangeli, parlano di tre sole sue citazioni, e Augias non me ne voglia se reputo più importante questo problema rispetto al suo studio.
Una seccatura che senz’altro molti di coloro che stanno leggendo avranno affrontato in passato, e chi ancora no, lasciate che lo dica, non per portare rogna, ma coi tempi che corrono, prima o poi, si troveranno a dover affrontare: un furto in casa, (nel mio caso, della bicicletta). Eh sì, ormai è l’ordine del giorno… È così frequente rubare biciclette che, credo, nemmeno esista più la legge che ne condanna i ladri.

…Sarà. Ma io non ho ancora fatto l’abitudine a quelli che si prendono le mie cose senza chiedere prima. È una cosa che mi fa arrabbiare, mi manda in bestia, mi fa salire la pressione del sangue.
E con questo fanno tre. I furti subiti, voglio dire. Senza contare la volta che, aprendo il bagagliaio della macchina, di ritorno da una breve vacanza, lo trovammo completamente svuotato: anche la borsa della biancheria sporca, si erano portati via, ‘sti schifosi! (Non vogliatemene, ma non ci ho ancora dormito sopra…magari domattina la mia bile sarà di nuovo ritornata nei valori normali, stasera sputo fuoco…)

Ho sempre fatto beneficenza, per la strada, fuori dal supermercato e dall’ospedale; e chi suonava il campanello di casa mia, non se n’è mai andato a mani vuote. E di questo ne andavo fiera. Fino a ieri. Da domani soffierà un altro vento. Basta. Niente più trippa per gatti. Per colpa di qualcuno, non ce n’è più per nessuno.
Anch’io non ho un lavoro, santocielo, ma con questo non mi sento legittimata ad appropriarmi di qualcosa che non mi appartiene. O forse dovrei?

La rabbia mi fa dire che prima di morire vorrei anch’io provare la vertigine di realizzare un furtarello: che ne so, una mela rossa al mercato. Con la sfiga che mi ritrovo la mela sarà quella di  Biancaneve; il miglior giudice rimasto in giro per l’Italia mi condannerà per direttissima a passare il resto dei miei giorni in gattabuia  e morirò subito il giorno dopo per l’effetto della mela.

Boia d’un mondo ladro!


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