sabato 3 agosto 2013

L come LETTERATURA

I miei appunti di viaggio


“Prendo il libro fermo alla piega, mi rimetto alla sua andatura, al respiro di un altro che racconta.
Se anch’io sono un altro è perché i libri più degli anni e dei viaggi spostano gli uomin.i

(Erri De Luca)

Già i nostri predecessori hanno cercato di descrivere il paesaggio che li circondava prima con semplici disegni, poi con appunti sempre più dettagliati; era inevitabile che il viaggio in sé stesso sia diventato nel tempo il racconto di affascinanti avventure.
Se pensiamo ai vari diari di viaggio, ai giornali di bordo, autobiografie, articoli e narrazioni impreziositi da disegni acquerellati, si arriva in fretta a pensare ai veri e propri capolavori della letteratura. Partendo da Marco Polo e passando dalle avventure di famosi esploratori, ben presto ci si imbatte nei racconti di Kipling, fino alla narrativa moderna di Fosco Maraini, gli articoli di Tiziano Terzani, le raccolte di Walter Bonatti, per non dimenticare Emilio Salgari che, pur non essendo un esploratore, ha viaggiato per il mondo con un’incredibile fantasia non spostandosi mai dalla propria scrivania.
Opere meravigliose che diventano preziose testimonianze; traducono in parole l’esperienza, a volte anche drammatica, di chi ha viaggiato e aiutano noi lettori a ripercorrere, oggi, gli stessi itinerari, riconvertendo i loro racconti in immagini e sensazioni e facendoci rivivere le emozioni anche a distanza di tempo.

“È  solo viaggiando che le immagini create dagli scrittori da mentali diventano fisiche, che i nostri sensi percepiscono odori, suoni e sapori, che la nostra mente prova attrazione, meraviglia o repulsione, che la nostra anima si arricchisce di nuove percezioni e il nostro spirito si apre a nuovi orizzonti” (Anna Maspero)


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