giovedì 21 febbraio 2013

La nostalgia del "tratto Pen"



Qualche giorno fa, sono entrata in una cartoleria fornitissima di Novara. Una di quelle cartolerie che fanno al caso mio, dove speri sempre d’avere davanti una fila interminabile di persone, così nell’attesa, ti guardi attorno e curiosi tra gli articoli esposti (penne, matite colorate, evidenziatori, pennarelli, quadernetti, agendine, bigliettini…insomma il mio mondo)

Purtroppo il negozio era deserto (brutto segno). Non so se per l’ora insolita, se per la crisi oppure una semplice combinazione. Così non ho avuto molto tempo per guardarmi attorno.
Mentre la commessa si è recata nel retro, per cercare i raccoglitori che le avevo chiesto, mi è “caduto l’occhio” sul contenitore dei tratto Pen. Ho avuto un sussulto: il tratto Pen! Quanti appunti, quanti compiti ho scritto in passato con il tratto Pen… A scuola praticamente tutti avevano nell’astuccio una coppia del mitico pennarellino a punta fine: rosso e nero o rosso e blu e qualcuno si era spinto anche al verde.
Bèh, sono rimasta sorpresa nel vedere in quanti colori oggi è disponibile il tratto…praticamente tutti. Ho deciso di comperarne uno e per non essere troppo banalmente nostalgica, l’ho preso azzurro; sì-sì azzurro: colore del cielo terso e del mare limpido. Ho deciso che sarà il mio colore chic-vivace dell’anno.

1 euro e 30 centesimi…

Perdindirindina! Come mai? Pensavo che nei tempi della scrittura elettronica, dove il più banale appuntamento viene registrato con l’uso del solo dito pollice, le penne fossero andate in esilio non... alle stelle!
Eh, sì… oggi costa tutto: nuovo e vecchio, modernariato e antiquariato, vintage e usato…

Il mio tratto è nuovo néh, non confondiamo le idee: vestito di un moderno azzurro versione da sera.
Però, se vogliamo dirla proprio tutta, non è che sia la quinta essenza della praticità: l’impugnatura non è delle migliori, non lo è mai stata.
Comunque, credo che sia proprio per questa ragione che, facendo più attenzione a ciò che tengo tra le dita, la mia scrittura risulta essere migliore: più chiara, più ordinata, più “Anni ‘80”  J

(Lo so che siete già lì a chiedervi com’è, o com’era, la scrittura Anni ’80… Pensateci, anche questo è un modo per…riflettere!)


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