lunedì 29 ottobre 2012

Domenica di pioggia



Mi piace uscire a piedi, anche quando piove. Ascoltare il ticchettio della pioggia che picchia sull’ombrello, il calpestio dei miei passi sull’acciottolato e respirare il profumo dell’aria che, in questi primi giorni di freddo, odora di legna bruciata.

Mi piace camminare lungo la strada che passa nella zona periferica della città, dove non regna il viavai del traffico, ma solo un sereno silenzio, dove non ci sono palazzi, ma basse casette con orti e giardini meravigliosi, che si affacciano alla vasta campagna circostante.
Mi sorprendo quando scopro un angolino mai visto, cantucci sfuggiti alla vista durante il mio girovagare in bicicletta, e scoprire la loro singolare bellezza fatta di semplici dettagli: attrezzi da giardino, vasi di coccio, un tavolino in ferro battuto, un bersò di rampicanti, una panchina… Tutto lasciato come se l’estate se ne sia andata la sera precedente.

Intanto piove e piove ancora più forte. Il vento, che durante la notte ha scosso più volte il mio sonno, si è un po’ calmato. Mi concedo una coccola domenicale, di quelle che normalmente si fanno di rado perché, altrimenti, perderebbero tutto il loro prestigio. Un bastoncino d’incenso brucia lentamente disegnando spirali di fumo nell’aria, spargendo una delicata fragranza di miele e cannella. Un cd nel lettore emette le note tranquille della mia musica preferita ed il salotto si è trasformato in un singolare boudoir.

Con una tazza di tè tra le mani e un libro sulle ginocchia, il pomeriggio lentamente passa, lasciando il posto alla sera che arriva senza fretta.