venerdì 21 settembre 2012

Nata con la camicia





Chiariamo subito: non sono nata con la camicia nel senso che pensate. La mia piccola fortuna in parte me la sono costruita, e in parte me la sono trovata lì, bella che pronta all’uso. Come tutti.

Nata con la camicia significa, invece, la mia simpatia verso questo capo d’abbigliamento.
Quando sono indecisa su cosa indossare, ne scelgo sempre una  e sono sicura di sentirmi a mio agio, sia abbinandola ai jeans che a una gonna elegante. Classiche e casual, a tinta unita e fantasia, fil à fil e a righe, a quadretti Vichy e scozzesi; in cotone, in lino e misto cashmere: ne ho veramente tante e non è difficile fare dei piacevoli accostamenti e questo è stato anche grazie al fatto di aver lavorato per parecchi anni nel settore, ma oggi, non avendo più legami con chi fa tessuti e camicie, posso sbizzarrirmi rivolgendomi a quella concorrenza che per oltre vent'anni ho snobbato e che, invece, soddisfa notevolmente le mie esigenze.

La camicia mi ha sempre ispirato eleganza e raffinatezza, ma anche libertà. La mia preferita è la camicia bianca, dal taglio classico da uomo, rigorosamente a manica lunga, da rimboccare negligentemente sopra il pullover, per conferire un tocco casual-chic, e in estate portata fuori da gonne e pantaloni, proprio per quel senso di libertà di cui parlavo prima, ma tutto dipende dalla linea del capo e dalla taglia di chi la indossa.
Nel mio guardaroba è vietata la camicia a manica corta: non mi piace, fa tanto governante (per la donna) e rettore di collegio (per l'uomo) e se proprio devo, accetto la ¾, e se proprio-proprio si muore di caldo, via le maniche completamente!
Non mi piacciono nemmeno quelle camicie striminzite, in tessuto elasticizzato, che tirano sul petto e che segnano il punto reggiseno-slip-girovita: sono oscene e di cattivo gusto; molto meglio sceglierne una più fluente sui fianchi e magari slacciata fino al punto in cui vedo/non vedo (il rotolino di ciccia non fa panorama, ma un bel decolté, perché no? ...senza esagerare, chiaramente…).
Ho sentito dire che molte donne, rubano dal cassetto del proprio uomo, la camicia bianca. Non so se sia una moda o solo un modo di dire. Visti i dettami dell’attuale moda, mi chiedo come facciano, perché personalmente non potrei mai indossare una camicia di mio marito: considerando le sue dimensioni e le mie, mi sentirei uno spaventapasseri che, detto tra noi, non sono più tanto di moda nemmeno loro!
A proposito, mi concedo un fuori-tema: invito chiunque ne abbia avvistato uno di recente, a segnalarmelo: sono anni che aspetto di fotografare un bel spaventapasseri degno del nome che porta (…okay-okay, di spaventapasseri ne è pieno il mondo, ma non sono quelli che intendo ioJ).
Poi, al di là di certi dettami del momento, è vero che la moda la creiamo noi, ogni giorno con il nostro stile, perché l’eleganza non la fa l’abito firmato, ma la raffinatezza di chi lo indossa.
Beato chi non  segue la moda,
ma è ugualmente sempre in voga!