giovedì 30 agosto 2012

Mio papà, Super Mario (anche se risponde al nome di Piero...)




Era uno di quei pomeriggi in cui la noia stava prendendo il sopravvento.
Rientrate dal nostro giretto pomeridiano, percorrendo le strade del centro del paese, io e la mamma ce la stavamo raccontando su, lei spiegandosi a modo suo e io rincorrendo alla bell’e meglio i suoi discorsi.
Eravamo in attesa della “solita crisi” del pomeriggio, appuntamento inevitabile con l’effetto collaterale del farmaco che la mamma è costretta a prendere ogni giorno, effetto che prima le procura un tremore da farla sembrare una foglia in balia del vento e poi l’esatto contrario, mandandola in uno stato soporoso nel quale vi rimane per circa un’ora, prima di risvegliarsi e riprendere i discorsi precedenti, lasciati a metà.
Nello stesso tempo sento un via vai di passi “ciabattosi” – flip-flap, flip-flap – E' il papà impegnato in uno dei suoi tanti lavoretti di manutenzione, al quale non faccio più caso perché inutili sono le mie raccomandazioni; in fondo perché continuare a sembrare una maestrina, tanto lui non mi ascolta e fa di testa sua; pertanto, se lui se la sente di fare…faccia pure!
Quando la mamma sonnecchia, spesso capita anche a me di schiacciare un pisolino: la mia spalla a sorreggerle la testa e la sua testa a sorreggere la mia, ci abbandoniamo in un breve sonnellino ristoratore, specie quando il mal di testa insiste a rimanere nonostante un buon caffé.
Sarebbe stato un pomeriggio così anche quello di oggi, fino all’ora della merenda, dopo di che, sistemata la mamma in salotto, il papà se ne sarebbe curato, insieme avrebbero aspettato l’ora della cena ed io me ne sarei tornata a casa.
Invece, proprio mentre sentivo il totale rilassamento della mamma dopo la sua buriana... ecco un colpo, così forte da farmi scattare in piedi come un pupazzo a molla al quale è stato tolto il coperchio della scatola.

-         Papà-a…! – ho urlato

Subito dopo sento giù per le scale dei passettini “ciabattosi” così frettolosi a mono nota – flap-flap-flap –
Come sottofondo, lo scrosciare dell’acqua, come se piovesse a dirotto.

-         Papà-a!… Papà-aaa!!! – ho urlato di nuovo

Due “cribbio” seguiti da più numerosi “belin”  furono la risposta alle mie chiamate (beh, se non altro non si era fatto male…)
Lascio la mamma sulla sua poltrona e mi fiondo al piano superiore. Incrocio il papà per le scale che a sua volta si fionda verso il rubinetto generale dell’acqua. Arrivo di sopra e mi sembra di essere a Venezia. Il pavimento del bagno è sommerso da due dita di acqua; dal rubinetto della vasca, a getto, l’acqua colpisce direttamente il mobile di fronte provocando schizzi dappertutto, riversandosi poi a terra formando delle ondine che nel frattempo hanno raggiunto l’anticamera pavimentata in legno.
La mia immaginazione galoppa: vedo già i listelli del parquet scollarsi al passaggio dell’acqua che intanto ha già conquistato l’intero appartamento…
Nulla di tutto questo, per fortuna. Il papà è riuscito in breve tempo a chiudere il generale dell’acqua e il lago si è limitato al bagno e per qualche metro nell’anticamera. Armeggio con lo spazzolone, lo straccio ed il secchio per raccogliere l’acqua, senza perdere tempo in inutili lamentele. Il papà mi si materializza davanti agli occhi, “masarato” dalla testa ai piedi, evidentemente il getto l’ha investito a sorpresa. Rido perché non posso fare altro che ridere e lui ride insieme a me per sdrammatizzare il momento (si sente forse in colpa?)

Per farla breve: oggi il papà si è ingegnato a fare l’idraulico. La manopola del rubinetto della vasca era quasi bloccata e lui, nel tentativo di sbloccarla… ha allagato il bagno.

Com’era?...Uno di quei pomeriggi in cui la noia stava prendendo il sopravvento… ?
…Beh, quando la noia incalza…lasciamola fare, và…!

Nessun commento:

Posta un commento