domenica 15 luglio 2012

Capita che, in estate, di domenica...



Capita che, in estate, di domenica, nonostante il bel tempo, si decida di rimanere a casa, declinando un invito per la montagna, uno ad una sagra di paese e uno all’inaugurazione della stagione estiva  di un famoso ostello, dedicandosi con piacere a quei lavoretti che durante la settimana vengono accantonati per mancanza di tempo (e di voglia). Diciamocelo: anche per spassarsela sdraiati su un lettino, al sole, a leggere quel meraviglioso libro appena iniziato che appassiona così tanto.
Nelle giornate come questa, mi piace pensare alla mia casa come ad una residenza per le vacanze; in fondo abitiamo fuori dal centro, in una zona residenziale tranquilla e far finta di essere in vacanza non è poi così difficile. Perciò giro per casa scalza, in costume da bagno, con quell’inconfondibile profumo di crema abbronzante sulla pelle; la giornata è fantastica: calda, ma ben ventilata e si presta proprio ad un pomeriggio al sole. Mi ricorda tanto il clima di Dugi Otok, meta indimenticabile di una vacanza, qualche anno fa.
Capita, poi, che in giornate totally housewives, involontariamente si ascolti anche ciò che ci circonda: passerotti allegri, cani che abbaiano chissà a chi, api ronzanti al lavoro tra i fiori, gatti sonnolenti che si trasformano in tigri solo al passaggio di una lucertola e…i vicini di casa con le loro abitudini. C’è chi alle sette del mattino, con voce baritonale chiama la moglie dal giardino (e magari lei dorme ancora…); chi taglia l’erba, sempre di mattina presto per evitare il caldo; chi richiama i bambini a non fare baccano urlando più di loro; chi sbadiglia e sembra il ruggito di un leone; chi fa le prove dopo aver aggiustato la moto e chi canticchia con gli auricolari nelle orecchie, per isolarsi da tutto quanto, non rendendosi conto di dare spettacolo (indovinate?...sì, proprio io!)
…E poi, di sera, ci si ferma a rievocare i punti più significativi della giornata... 
E mentre riassetto la cucina, dopo cena, mi viene una considerazione poco benevola sui vicini… Esattamente appena chiusa la bocca…BANG!!! Una s-ciopetata... da infarto, che mi ha resa pure sorda, zittisce tutti quanti, compreso il ruggito del leone. Subito ho pensato ad uno sparo. “Mannaggia a me, il vicino s’è rotto e mo’ mi spara…sta’ zitta, gallinaccia…” Ho pensato. Poi, lo scatto di mio marito... viene verso di me “Oddio, mi ha sparato davvero e Gio viene in mio soccorso…forse sto morendo! …” Ma lui non ha la faccia preoccupata…anzi, è piegato a terra e riiiiide da tenersi la pancia. “Ma cosa cavolo è succ…? Nooooo…”
Una bottiglia di spumante, tolta dal frigo e dimenticata sul banco della cucina, sta eruttando come un vulcano e la lava ha già raggiunto il pavimento, bagnando tutto ed emanando un profumino di spumante che inebria l'aria. Gio non smette di ridere e versa in un bicchiere ciò che è rimasto nella bottiglia. Brindiamo a questa domenica mi dice e dopo qualche minuto, giusto il tempo che il vino faccia il suo effetto, anch’io scoppio a ridere ripensando alla scena (e vado avanti a ridere per non so quanto:-))

(Gio mi dice che tutto quel “chiacchiericcio” che pensavo di avere nella testa, in realtà l’ho esternato tutto d’un fiato ed è per questo che lui non smetteva di ridere…)

Chissà se il vicino mi ha sentita… Cin-cin alla sua salute!

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