giovedì 17 maggio 2012

La mia città profuma di...vacanza


La mia città ha un non so che da farla sembrare una località di villeggiatura.
Uscire la mattina, anche solo per andare dal panettiere, percorrendo a piedi le strade del centro, si respira un’aria rilassata,  come quando si è in vacanza. Con  un po’ d’immaginazione, si potrebbe pensare che, al termine della stradina che l’attraversa, via Gramsci, con i negozietti e le boutiques su ambo i lati, si arrivi… al mare!
Invece, laggiù in fondo, si apre una piazza,  “…tra le 60 piazze europee esemplari per una fruibilità pubblica e luogo di convivenza umana…” (Wikipedia), Piazza Vittorio Veneto, sulla quale si affacciano il Castello Sforzesco, il campanile scoperto e l’abside della chiesa parrocchiale. Questa piazza, il cui traffico è limitato ai pedoni e alle biciclette, è davvero un punto di ritrovo per tutti e in tutte le stagioni, indipendentemente dal clima, senza il bisogno di grandi eventi in programma.
Quando ero piccola e abitavo a Romentino, venivo spesso a Galliate con la nonna a trovare gli zii che abitavano in una bella casa sul Viale Leonardo da Vinci. Venivo volentieri per due ragioni: la prima era che la zia faceva una buonissima torta, che mi offriva generosamente all’ora della merenda. La seconda, di diversa importanza, ma non meno interessante, era proprio per camminare a piedi in mezzo a quel viale, dalla fermata del pullman fino alla casa degli zii. Ricordo di aver confidato alla nonna, durante uno di quei cammini, di voler venire ad abitare a Galliate “…quando sarò grande e mi sposerò…” e il destino, che spesso crediamo non avere orecchi d’ascoltare, quella volta era proprio sintonizzato sulla mia frequenza, e come il Genio della lampada esaudì i desideri di Aladino, il fato volle che io mi stabilissi proprio qui.
Oggi, come allora, i viali mi affascinano ancora, ed è bello traversarli anche solo per il piacere di fare due passi, da sola, senza il bisogno di andare in un posto preciso; oppure in compagnia di un’amica, sedute su una delle tante panchine, all’ombra degli alberi, a chiacchierare tra un gelato e una risata.
Anche le piazzette del centro conquistano ed invitano ad una pausa; magari, perché no, ascoltando il vociare della gente che va e viene, nel giorno del mercato; oppure a leggere il giornale tranquillamente seduti al tavolino di un caffè.
Non sembra di essere in vacanza? 
Credo che concedersi una breve pausa, durante la spesa del mattino, o nel tardo pomeriggio, dopo il lavoro, oppure semplicemente camminare lungo la via e ascoltare la melodia di quel momento, non sia mai tempo sprecato. Sarebbe, anzi, un vero peccato non farci un pensierino: quando si ritorna a casa, poi, si affronta il quotidiano con una marcia in più, anche se le vacanze sono ancora troppo lontane.

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