martedì 3 aprile 2012

Il caffé della signora Maria


La signora Maria è una donna di origini napoletane con ungrande così.
Ogni volta che arriva in palestra, porta con sé un buona dose di solarità e, molto spesso, qualche golosità fatta con le proprie mani, per chi apprezza senza troppe storie di dieta e mica dieta.
Io faccio parte di questa categoria e ogni volta che la Maria mi offre qualcosa, non le dico mai di no e non perché non voglio mancarle di rispetto, bensì perché i suoi manicaretti, come si dice, prendono proprio per la gola.
Oggi è arrivata con un thermos di caffè…
Vi chiederete se in palestra non ci sia un distributore di bevande… Certo che c’è e anche con un buon caffè; quello della Maria, però…
Sentite qui e immaginate che la descrizione la faccia una donna con un marcato accento napoletano.
“Prendi la macchinetta e la prepari per il caffè. Nella parte sopra (il bricco, ndr) ci metti delle scorzette di limone, ma solo la parte gialla; così, quando il caffè scende sopra le scorzette, bello  bollente, quelle rilasciano il loro aroma… e poi ci metto l’Amaretto Disaronno.”
Semplice, no? Ma le dosi? È vero che l’Amaretto è un liquore dolce, “per donne”, ma è, comunque, alcolico e in quantità eccessiva, fa il suo bell’effetto!
Quindi, ecco le dosi per un buon “caffé della signora Maria”
Ogni 6 tazzine di caffé, 1 tazzina di Amaretto Disaronno e scorzette pari a mezzo limone, non trattato, naturalmente. Senza zucchero.
Per chi ama davvero il gusto del caffé.

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