giovedì 22 marzo 2012

Piacevoli pause



La pausa “quotidiano” insieme a quella del caffè sono tra le cose che preferisco in assoluto.
Quando seguivo degli orari di lavoro precisi, queste pause erano limitate al fine settimana e a volte neppure a quello. Il giornale lo leggevo di sfuggita mentre preparavo la cena e la pausa caffè era limitata al tragitto ufficio-macchinetta raggiungibile in uno dei reparti produttivi aziendali.
Il sabato e la domenica, invece, iniziavo la giornata facendo la prima colazione leggendo il giornale (se non ci si alzava troppo presto per qualche gita in montagna…) e mi ritrovavo a passare quasi l'intera mattinata tra le colonne dei vari articoli affiancata dalla tazza della prima colazione, da una parte e la tazzina del caffè di metà mattina, dall'altra, felice come una pasqua, perchè il tempo dedicato a leggere non è mai sprecato.
Adesso la maggior parte delle mie giornate iniziano così. Lasciate che lo dica, non siate invidiosi: è solo una scusa per auto-convincermi che rimanere senza lavoro ha pure i suoi vantaggi… quindi, fette biscottate, marmellata e una tazza di té, con l’aggiunta, di un giornale... di terza mano! Infatti non leggo il quotidiano quando è ancora ben piegato, con quell'inconfondibile profumo di rotativa, ma quello del giorno precedente, passato prima da mio suocero, poi da mio marito e, da ultimo, prima di essere destinato all’accensione del camino, da me.
(Messa in questa maniera sembrerebbe che siamo poveri, ma così poveri...! costretti a risparmiare anche sul giornale!!!) J

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