venerdì 17 febbraio 2012

Un cuoricino nella mia tazzina



Quando ero agli inizi nel mondo del lavoro, non mi fermavo nemmeno per la pausa caffè. Il bicchierino rimaneva lì al mio fianco sul tavolo di lavoro e spesso il suo contenuto veniva consumato quando ormai era freddo.

Una mattina, il titolare dell’azienda entrò e mi sorprese impegnata nel mio lavoro, con il caffè lì al mio fianco. Mi disse che il miglior caffè è quello che si gusta da seduti, sempre e qualsiasi caffè, espresso o no.

Da allora il caffè lo prendo sempre ritagliandomi un momento in cui mi posso accomodare da qualche parte, anche sullo sgabello dello snack della mia cucina, perché, è vero, se pausa deve essere, comoda sia!

Il caffè che preferisco è quello fatto con la moka sulla fiamma bassissima, in modo tale che l’acqua raggiunga la ebollizione piano piano e con la stessa lentezza risalga nel filtro, si carichi di aroma per poi scendere pian piano nel bricco. È chiaro, non è certo un caffè ristretto, “bien serré” direbbero i francesi; ma volete mettere la sorpresa, quando guardando sul fondo della tazzina, si trovano certe creazioni?

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